I Promessi sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati, 2016

I 35 volumi de I Promessi Sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati sono la ristampa anastatica della prima edizione del romanzo nella sua versione definitiva (la cosiddetta Quarantana), edizione che Manzoni aveva fatto illustrare da Alessandro Gonin. Emilio Isgrò, artista siciliano, trapiantato a Milano, è intervenuto sulle 35 pagine con un’operazione a lui consueta: ha cancellato quasi tutto il testo con inchiostro nero o tempera bianca, facendo sopravvivere solo alcune parole chiave. Quello che sembrerebbe oltraggio è in realtà un atto d’amore.

Esemplificativa della poetica di Isgrò e delle sue celebri cancellature, l’opera dà una chiave d’accesso al romanzo manzoniano e apre una relazione con l’opera dell’artista conservata nel Museo. L’intervento di Isgrò ci fa precipitare nel cuore del testo e ci fa capire la grandezza della scrittura manzoniana. «Cancellandola – spiega Isgrò – mi sono accorto di come la scrittura manzoniana sia quanto di più potente e sorgivo abbia offerto la nostra letteratura dopo Dante. Giacché in Manzoni anche la cultura si fa natura». La cancellatura come atto d’amore. Come azione distruttiva che in realtà costruisce. È così che, quando il silenzio si fa necessario, nulla si può dire, o aggiungere di nuovo, rimangono solo le virgole, a segnare il passaggio del tempo e a confermarci che, in realtà, qualcosa di indescrivibile sta accadendo. Più spesso si salvano poche parole sufficienti a evocare l’intero capitolo, come la conversione dell’Innominato: “dio, Io, Dio”. Talvolta l’intervento è più pittorico: è così che compaiono le due anime della Monaca di Monza, contemporaneamente bianca e nera. 

Scheda tecnica
I Promessi sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati
2016
Installazione per 35 volumi
tecnica mista su libro in box di legno, tela e plexiglass
50 x 63 x 11 cm cad.
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