(…) sino alle api e alle formiche che si posano sui libri o sciamano sulle pagine come precedentemente crome e semiminime sugli spartiti aperti sui leggii dei pianoforti. Cancellature mobili, sono state definite, a conferma di come lungo i decenni la cancellatura si affermi come una strategia visiva e mentale capace di mutare metodo e discorso: coprono infatti la scrittura, si affollano sulle sculture, si disseminano lungo le pareti e i pavimenti delle stanze in configurazioni provvisorie e intrecciando i loro cammini fanno emergere, al pari delle cancellature nuove possibili ipotesi di senso.
Sergio Troisi, Le Sicilie di Isgrò, in “Disobbedisco. Sbarco a Marsala e altre Sicilie”, catalogo della mostra personale, Convento del Carmine, Marsala, Silvana editoriale, 2010, p.20.