Dichiaro di Essere Emilio Isgrò, la grande tela che dava il titolo alla mostra al Centro Pecci di Prato nel 2008 e ne apriva il percorso, appare come il controcanto dell’opera Dichiaro di non essere Emilio Isgrò (1971), in cui l’artista certificava, con tanto di firma, la propria autocancellazione in seguito al disconoscimento di alcune proprie caratteristiche fisiche da parte dei propri parenti. La negazione, non occultata quasi quarant’anni dopo – e allo stesso tempo conservata un livello sotto il colore – conferma la caratteristica di fare corpo unico con la propria opera e di come tale opera sia sempre riuscita a parlare dell’esistenza individuale e collettiva.
Marco Bazzini, in “Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. La collezione”, Milano, ed. Giunti, 2009, p.60.