Ci sono artisti che risultano difficili da definire, da catalogare cioè in una formula critica ed estetica perché la loro opera configura un fatto nuovo, l’inizio di un evento espressivo prima di allora inesistente.
Emilio Isgrò appartiene con evidenza a questa categoria dell’arte e non a caso, quando apparvero le sue prime cancellature nel 1964, vennero accolte con sorpresa, malcelate venature di scandalo e qualche indecisione sulla loro definizione.
Enzo Di Martino, Isgrò: la cancellatura come creazione, testo critico pubblicato in occasione del XXIX Premio Internazionale “Do Forni”, Venezia, Ca’ Pesaro, 2014.